Domenica 10 marzo 2019, ore 10.30 a Navicello (MO)
Commemorazione dell’eccidio nazifascista compiuto nel 1945
Interverranno:
- Lucio Ferrari – Presidente dell’ANPI provinciale di Modena
- Alberto Borghi – Sindaco di Bomporto
- Il Consiglio dei Ragazzi dell’Unione dei Comuni del Sorbara
Programma
- ore 10.30 – Incontro nel piazzale antistante il monumento dei Caduti partigiani
- ore 10.45 – Corteo e deposizione delle corone
- ore 11.00 – Discorsi celebrativi
Ricordiamo tutti gli avvenimenti del 9 marzo 1945 quando il presidio tedesco affidΓ² ai fascisti locali il compito di punire la popolazione delle terre del Panaro, “colpevole”, a loro giudizio, di sostenere l’attivitΓ partigiana nella zona.
Le Brigate Nere, con il sostegno dei soldati tedeschi, organizzarono un grande rastrellamento che interessΓ² le zone di Campazzo, via Larga e Villavara: diverse case vengono incendiate e molte famiglie subirono intimidazioni di vario genere, mentre diversi partigiani furono arrestati e condotti nelle carceri di Modena.
Il 9 marzo i fascisti della Brigata Nera di Nonantola, guidata da Ascanio Boni, si recano alle carceri di SantβEufemia e portano a termine lβordine di rappresaglia che Γ¨ partito dai comandi tedeschi. Caricati su un automezzo, dieci uomini scelti fra gli ostaggi che sono stati catturati pochi giorni prima, vengono condotti sull’argine del Panaro a Navicello β in uno dei punti piΓΉ trafficati e visibili della zona β e, dopo aver torturato alcuni dei piΓΉ coinvolti nel movimento partigiano, li uccidono con diversi colpi di arma da fuoco. Tre delle vittime (Quinto Bozzali, Fabio Pellacani e lβanziano Angelo Zambelli) appartengono alla famiglia Zambelli di Bomporto.
La famiglia Zambelli partecipΓ² attivamente alla lotta partigiana, rifiutando le requisizioni, la raccolta di armi e viveri, partecipando ad azioni di disarmo, di sabotaggio, di distruzione di armi nemiche. Il padre Angelo fu partigiano della Brigata Walter Tabacchi, i figli combattenti, le figlie staffette o fiancheggiatrici del movimento della Resistenza. Sette dei tredici membri della famiglia furono uccisi in ritorsioni nemiche: il capofamiglia Angelo, con il genero Quinto Bozzali e il nipote Fabio Pellacani furono arrestati e fucilati a Navicello il 9 marzo 1945; la moglie di Angelo, Caterina Bavieri, di Ravarino, arrestata a metΓ febbraio 1945, fu condotta allβAccademia Militare e torturata. TornΓ² a casa, ma fu assassinata il 27 marzo 1945 insieme alla figlia Iride Zambelli di Ravarino; il figlio Floriano fu ucciso in una rappresaglia con altri partigiani nella notte tra il 18 e il 19 marzo 1945; lβaltro figlio Renato arrestato durante il rastrellamento del 17 febbraio, morΓ¬ sotto le torture nemiche.
A Navicello venne anche fucilato il partigiano Ivaldo Vaccari, che i suoi compagni avevano tentato di liberare nellβattacco fallito alla Caserma della Brigata nera di Nonantola.
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